
Ph. Matteo Di Nicola
Ululone dal ventre giallo
Bombina variegata
Probabilmente l’anfibio più raro presente sui Colli Euganei, in cui sono noti solamente 5 siti riproduttivi. Ormai quasi estinto nella pianura, sopravvive in ambiente collinare nelle prealpi. E’ una delle specie che maggiormente richiede un intervento per evitarne la scomparsa. Questo anfibio ha conosciuto un forte declino delle sue popolazioni già a partire dalla metà del XX° secolo, principalmente dovuta all’abbandono dell’agricoltura tradizionale e alle profonde trasformazioni agricole e urbanistiche del territorio pianeggiante. Attualmente un altro problema per questo piccolo rospo è l’isolamento delle popolazioni residue, che non riescono più ad entrare in contatto tra di loro a causa della mancanza di corridoi ecologici.
Protetto dalla Convenzione di Berna Appendice II e Direttiva Habitat Appendice II e IV.


Come riconoscerlo
Piccolo rospo di 4-5 cm. Pelle verrucosa, corpo tozzo e arrotondato, occhi sporgenti, pupilla a forma di cuore. Si distingue dal rospo comune per l’assenza di ghiandole parotoidi. Dorso di colore marrone, grigiastro o verdastro. Il ventre è macchiettato di giallo-arancio su fondo nero bluastro. La colorazione del ventre è aposematica, ovvero serve ad avvertire i predatori della sua tossicità. Questo anuro ha infatti la capacità di produrre tossine irritanti dalle ghiandole presenti nella cute in caso di tentativo di predazione. Se minacciato inarca la schiena ed esibisce l’accesa colorazione ventrale.

Come vive
L’habitat d’elezione sono suoli almeno stagionalmente umidi, con copertura arborea e arbustiva discontinua. Le zone di riproduzione sono costituite da pozze e piccole raccolte d’acqua temporanee, poco estese e profonde, prive di vegetazione. Ad esempio pozzanghere, lanche fluviali allagate, ristagni d’acqua lungo i ruscelli, pozze d’alpeggio, fontanili. In pianura necessitano di boschi più o meno umidi, con umidità almeno stagionale. Trascorrono l’ibernazione sotto rocce o cataste di vegetazione, a poche centinaia di metri dai luoghi di riproduzione estivi. In primavera-estate gli adulti si recano in acqua per riprodursi. Qui i maschi emettono dei tipici versi che ricordano un debole ululato (uuh-uuuh) da cui il nome ululone. Depongono delle piccole masse gelatinose di uova da cui nasceranno i girini, erbivorie detritivori.

