
Esemplare femmina – Ph. Matteo Di Nicola
Tritone alpestre
Ichthyosaura alpestris
Questo piccolo tritone è un vero tesoro dei nostri Colli, si tratta probabilmente di una specie di “relitto glaciale”, ovvero una specie diffusa anche in pianura in ere più fredde, che ha trovato rifugio sulle cime dei colli con la fine delle glaciazioni.
Si tratta di una specie tipica dell’ambiente montano e collinare, assente in pianura. I Colli Euganei rappresentano una sorta di isola geografica in cui questa specie sopravvive con qualche popolazione residua, isolata dalle altre presenti nell’arco alpino.
E’ un animale molto legato all’ambiente acquatico, lo si può trovare in pozze di risorgiva, stagni e laghetti con acque ferme in quota.
E’ fortemente minacciato dall’isolamento delle popolazioni, dalla distruzione e degrado degli habitat acquatici, come l’interramento degli stagni e l’immissione di pesci e specie alloctone.
Protetto dalla Convenzione di Berna, Appendice III.

Come riconoscerlo
Tritone di piccole dimensioni: 8-10 cm. La colorazione è variabile. Nei maschi presenta una tonalità marrone-bluastra marmoreggiata, nelle femmine la colorazione è marrone-grigia, sempre con marmorizzazioni. Ventre arancione brillante, senza puntinature o macchie nere.
Nella fase riproduttiva il maschio esibisce una colorazione molto appariscente, con una banda blu brillante che corre lungo il corpo e sfuma in bianco argenteo nella parte inferiore del corpo, presenza di una bassa cresta dorsale e caudale a bande gialle e nere. La femmina mantiene una colorazione più mimetica.

Come vive
E’ il tritone maggiormente legato all’ambiente acquatico, non lo troveremo mai troppo lontano da pozze e stagni, possibilmente freschi ed in quota. Può vivere per alcuni periodi nei boschi umidi che circondano questi corpi idrici, nascosto nel sottobosco e sotto tronchi caduti.
La fase riproduttiva avviene in acqua, in primavera ma anche in autunno. Gli esemplari sviluppano le colorate livree nuziali e si impegnano in un complesso corteggiamento, al termine del quale la femmina raccoglierà la spermatofora che permetterà la fecondazione delle uova. Le quali saranno attaccate singolarmente alla vegetazione acquatica. Le larve che ne nasceranno si nutriranno di piccoli invertebrati acquatici fino alla metamorfosi, quando svilupperanno i polmoni e riassorbiranno le branchie, potendo passare a una vita anche terrestre.
